Un viaggio sulle strade dell’Eroica in bicicletta

Un viaggio sulle strade dell’Eroica in bicicletta

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Io e Gianluca, il mio compagno siamo appassionati di bicicletta, io da vera romagnola che pedala da sempre, lui come ciclista urbano che da 15 anni si muove in città sulle due ruote.

Così è nata l’idea di percorrere con le nostre biciclette le strade dell’Eroica, la mitica corsa vintage di 209 km che si tiene ogni anno la prima domenica di ottobre, con partenza ed arrivo da Gaiole in Chianti. La zona del Chianti, le crete senesi, la Val d’Orcia, Siena e Montalcino, sono attraversate dalle strade bianche dell’Eroica, tra paesaggi unici al mondo.
Noi abbiamo organizzato il viaggio in cinque giorni con cinque tappe, con arrivo e partenza da Montalcino e ci siamo affidati ad Anima Toscana, un’agenzia creata da giovani amanti della bicicletta per l’organizzazione del viaggio, delle tappe, la prenotazione degli alberghi, per lo spostamento dei bagagli e dell’assistenza tecnica in caso di problemi. Michele di Anima Toscana, ci ha fornito tutta le mappe dettagliate, descrizioni sul percorso e consegnato la scheda dell’Eroica su cui mettere i timbri nelle varie fermate, per poi ricevere alla fine il certificato di Eroici! Un eccellente servizio che consigliamo con piacere, come avere un angelo custode a vegliare sulla vostra pedalata.
Due parole sulle nostre biciclette. Io pedalo su di una vecchia Spillo Verde Bianchi del 1990, un pò eroica anche lei. Gianluca ha una Mountain Bike recente della Carraro. Abbigliamento adeguato, qualche attrezzo di base, borraccia per l’acqua e via si parte.
Il primo giorno siamo partiti da Montalcino con arrivo a Pieve a Salti, 34 km con 460 metri di dislivello, dal Brunello alla Val d’d’Orcia. Partiamo presto perché le giornate di fine agosto sono caldissime e si lascia presto la strada trafficata per prendere una bella strada bianca dell’Eroica. Molti saliscendi anche impegnativi, ma la vista su Montalcino ed il Monte Amiata che svetta
ripagano

La segnaletica e’ ottima ed arriviamo a Torrenieri dove superiamo la stazione ferroviaria del binario Treno Natura Siena Asciano Monte Antico, un pò in abbandono. Qualche chilometro sulla vecchia Cassia dove incrociamo anche una ragazza che fa la Francigena a piedi, e poi si prende a sinistra la strada per Cosona, una bella strada bianca di crinale da cui si vedono magnifici orizzonti della Val D’Orcia, con castelli, casali e cipressi che sembrano dipinti nel cielo azzurro. La strada tra salite e discese ci porta a Lucignano d’Asso, un piccolo borgo molto curato, dove scopriamo una residenza d’epoca, che meriterebbe una sosta di qualche giorno. Si beve ad una splendida fontanella sotto gli alberi
ed il fresco.

Si riparte con una bella discesona, poi sosta e visita al sito archeologico di Pava, con un percorso ben curato. Gli ultimi chilometri verso Pieve a Salti, sono con saliscendi impegnativi, anche perché la strada è piena di sassi, fa molto caldo e la stanchezza si fa sentire. Arrivo all’agriturismo di Pieve a Salti, tuffo in piscina e riposo totale. La sera cena sotto la luna piena, timbro sul libretto dell’Eroica e studio del percorso del giorno dopo.
Il secondo giorno si parte da Pieve a Salti e si arriva a Villa Curina, oltre Castelnuovo Berardenga, con 48 km di percorso ed un dislivello di 970 metri. Una tappa davvero impegnativa. Si parte presto, la luna piena è ancora in cielo e sta per tramontare. All’inizio la strada è agevole, si passa da Buonconvento, dove la nebbia dilaga e sembra autunno, poi si costeggia la ferrovia Siena Grosseto e si incrocia la via Francigena, dove incontriamo alcuni camminatori con il proprio zaino ed il saluto viene naturale.

Percorriamo diversi chilometri sulla Cassia e poi deviamo su una strada bianca verso Asciano. La strada è molto sterrata ed una volta siamo costretti a scendere anche in discesa. Arrivo ad Asciano, visita al paese ed alla chiesa di Sant’ Agata, sosta al bar centrale per bere e riposare.
Si riparte, fa già molto caldo e ci aspettano molte salite impegnative verso Monte Sante Marie. Spesso si scende dalla bicicletta e si va a piedi. II paesaggio delle crete senesi e’ immobile e stupendo sotto il sole e si alterna a fili di verde che disegnano il paesaggio. Si suda, si beve, si fa una sosta, si attraversa la ferrovia Siena Asciano Chiusi, finalmente si arriva al Monte Sante Marie. Si vedono in lontananza le terme di San Giovanni e si sogna di essere già arrivati.
Poi il percorso comincia a scendere, diventa più boscoso, il paesaggio si modifica, si supera la superstrada Siena-Bettolle poi via verso Castelnuovo Berardenga, una porta sul Chianti. Il caldo è intenso ormai pedaliamo da molte ore e la fatica si fa sentire.
Ma nell’ultimo tratto verso S.Piero diverse discese ci portano dritti alla meta: Villa Curina, un piccolo borgo del cinquecento trasformato in accogliente resort, dove arriviamo belli stanchi. Un dettaglio: appena entrati con le nostre biciclette cominciano a darci indicazioni in inglese, poi capiscono che siamo italiani: ci spiegano che da quelle parti la maggioranza sono stranieri e soprattutto quelli che arrivano in bicicletta!
Parcheggiamo le biciclette in apposita rastrelliera e poi tuffo in piscina. La sera eccellente cena vegana dello chef a lume di candela con la luna piena e vista sullo sfondo del profilo di Siena. Davvero un momento magico del nostro viaggio in bicicletta. Ma già si pensa e si studia la terza tappa del giorno dopo……
La terza giornata prevede un bel percorso di 39 km con 820 metri di dislivello, da Villa Curina a Gaiole in Chianti, il paese dell’Eroica. Si pedala dunque nel cuore del Chianti, dove si alternano immensi vigneti e zone a bosco. Colazione robusta e partenza all’alba con la luna ancora nel cielo con vista su Siena. I primi sei km sono su di agevole strada asfaltata e si arriva al punto dove l’Eroica incrocia i percorsi in entrambe le direzioni. Andiamo a sinistra su di una bella strada bianca verso Pieveasciata e Vagliagli, prima con una impegnativa salita e poi un percorso di crinale che lascia vedere molti paesaggi del Chianti. Si vedono molte aziende impegnate nella vendemmia, (qualcuno ci urla simpaticamente: venite qui a faticare….), si incrociano altri ciclisti, ci si ferma a bere alle fontane pubbliche, un tratto è boscato e fresco. Poi comincia la salita verso Radda in Chianti, un pò impegnativa per noi perché si superano i 500 metri.
Si arriva in paese, è molto carino, pieno di turisti, c’è il mercato e le botteghe del Chianti, si sosta nella piazza sotto la chiesa con acqua fresca e ci si ristora. Ripartiamo per l’ultimo tratto che ci farà arrivare a Gaiole in Chianti. Prima una salita e qualche tornante, poi aggiriamo diversi castelli ed aziende agricole molto curate e molto belle sul piano paesaggistico.

Infine super discesa verso Vertine, un borgo mediovale con una bella ed alta torre all’ingresso. Poco prima di Gaiole visita alla Pieve di Santa Maria in Spaltenna, una splendida chiesa romanica ben conservata, che ci ricorda quanto sia vasto ed importante il patrimonio storico del nostro belpaese.
Ed infine arrivo a Gaiole in Chianti direttamente con la bicicletta al negozio ufficiale dell’Eroica. Sorpresa: davanti al negozio non c’è nemmeno una rastrelliera per biciclette! Entriamo e naturalmente la maglietta dell’Eroica per me ed una biancazzurra vintage della Bianchi per Gianluca sono nostre!
Tutto il paese sa di Eroica, vi sono spazi, manifesti, insegne pubblicitarie, il luogo del raduno, ristoranti, in vista del 4 ottobre 2015, quando almeno 5000 persone si daranno qui appuntamento da tutto il mondo per la pedalata cicloturistica vintage ideata dal mitico Giancarlo Brocci. Nata nel 1997 ( a cui parteciparono 92 eroici) ha avuto un successo mondiale e molte pedalate analoghe si tengono ora in molte parti del mondo. La filosofia è quella giusta: passione per la bicicletta, valorizzazione del territorio e del patrimonio ambientale, stile di vita sostenibile, ciclismo pulito, un mondo dove ognuno “fa l’eroico a modo suo”. Anche noi adesso ci sentiamo parte di questa avventura e scattiamo il selfie di rito davanti al cartello dell’Eroica di Gaiole in Chianti.
Ultimi 2 km verso il castello di Meleto, dove faremo sosta per la notte, tra degustazioni di Chianti e cena a km zero. Domani percorso facile e quindi lo studio del percorso è rapido.
Siamo alla quarta giornata, 35 km, 610 metri di dislivello, è la discesa dal Chianti, con un percorso che ci porterà a passare dal Castello di Brolio, uno dei simboli più noti del Chianti, per poi scendere verso Siena. Si parte presto, la strada è asfaltata e boscata e si percorre bene. Poi deviazione a sinistra e comincia il percorso con salita impegnativa verso il castello di Brolio, con boschi, cipressi e vigneti estesi che disegnano il paesaggio. L’arrivo al Castello ci sorprende, in stile gotico (revival settecentesco), molto imponente, con un bel giardino all’italiana, ci viene in mente che qui è stato girato il film “Io ballo da sola di Bernardo Bertolucci. Una visita all’Enoteca del Barone Ricasoli, posta nelle antiche cantine restaurate con un moderno recupero, è d’obbligo. Ma rinunciamo alla degustazione perché abbiamo ancora molti km di strada da fare. Si riparte e comincia una discesa su di una strada bianca, a tratti anche piuttosto sterrata, poi ci si reimmette sulla strada provinciale che scende dolcemente e si ripassa all’incrocio dell’Eroica.
Si comincia ad intravedere Siena sullo sfondo, si percorre un’altra bella strada bianca, ci fermiamo in un vigneto per un ristoro “naturale” di uva rossa, poi ultimi saliscendi verso la città mediovale con la Torre del Mangia che si profila sempre più vicina. L’ingresso a Siena è un pò complesso – e noi non siamo più abituati al traffico ed alle auto – ma poi si arriva a Piazza del Campo, una meravigliosa conchiglia che si apre ai nostri occhi. Gianluca pensa ai cavalli del
Palio.

E’ la prima volta che vado a Siena in bicicletta e quindi ci facciamo le foto, ci piazziamo in un bar, facciamo i turisti e ci gustiamo la città. Oggi è stata una giornata facile della nostra pedalata, ma domani ci aspetta la “famigerata” salita di Castiglion del Bosco verso Montalcino, e quindi la sera si studia per bene il percorso.
Da Siena verso Montalcino è la quinta ed ultima tappa del nostro viaggio sull’Eroica ed anche quella più difficile: 55 km di percorso, 1140 metri di dislivello. Colazione abbondante all’alba ( i turisti ci guardano strano perché siamo in tenuta da ciclista) e poi si parte dall’albergo (con rastrelliera al coperto e custodita) ripassando da Piazza del Campo, come un ultimo saluto. Si esce dalla città e dopo aver percorso la strada della Certosa, superato la Cassia e lasciato sulla sinistra l’area industriale, si pedala su di una bellissima strada bianca tra Colle Malamerenda e Radi. Vediamo Siena che si allontana sempre più con il suo profilo inconfondibile e davanti a noi delle dolci colline senesi dove si adagiano case coloniche e borghi storici.
A Vescovado di Murlo ci fermiamo all’albergo centrale dove ci mettono un bel timbro, dove ci si ristora, si beve e si fanno quattro chiacchiere con la proprietaria e cuoca. Ci spiega che tra settembre ottobre passano anche più di
cento persone ogni giorno sul percorso dell’Eroica e molti sono stranieri, ed ha chiaro che questa è una opportunità reale di sviluppo del territorio. Vorremmo restare di più anche a pranzo, visitare Murlo ed il suo museo etrusco, ma ci aspetta la “salitona” verso Montalcino e quindi caschetto in testa e si riparte verso la meta finale.
Per una decina di chilometri il paesaggio è boscato e le salite ancora dolci, molti casali e vigneti di Brunello di Montalcino, superiamo la ferrovia Siena Grosseto ed il castello di Bibbiano. Lasciato un gigantesco campo da golf comincia la salita che già dal cartello si preannuncia superiore al 15%! Dopo pochi metri cominciano dei tornanti ripidissimi, noi scendiamo dalle biciclette e la facciamo a piedi per diversi chilometri.

E’ molto faticosa ma per fortuna non fa caldissimo e passa anche qualche nuvola. Arrivati a Castiglion del Bosco scopriamo che il saliscendi continua ancora per altri chilometri ed in più la strada bianca è piena di sassi e polverosa, questa volta si fatica alla grande! Mancano ormai cinque chilometri a Montalcino e comincia a piovere: ci mettiamo i nostri k-way nuovi di zecca, il cielo è scuro e nuvole cariche di pioggia arrivano dal Monte Amiata. Aspettiamo che passi poi ripartiamo. Un’ultima salita e siamo sulla strada asfaltata che porta a Montalcino: arrivati! E’ una soddisfazione enorme, ci facciamo le foto per documentare la nostra eroica impresa ed andiamo verso l’albergo da cui siamo partiti. E’ tornato anche il sole a ripagarci delle nostre fatiche. Doccia, relax, messaggi su whatsapp con foto per informare tutti che la grande pedalata è fatta, l’ultimo timbro sul libretto e poi a sera arriva Michele dell’agenzia Anima Toscana, che verificati tutti i timbri ci consegna il certificato di Eroici. La stanchezza non si fa sentire, anzi già siamo un pò tristi perché domani non si pedala.

Commentiamo con lui il giro e riviviamo le salite più impegnative, suggeriamo qualche idea, come quella di offrire al viaggiatore un servizio integrato con il Treno Natura della provincia di Siena. Raccontiamo storie simpatiche che ci sono accadute durante il viaggio e siamo contenti che sia andato tutto bene, nemmeno un mal di pancia o una foratura.
Già si sogna un altro viaggio in bicicletta da queste parti con nuovi paesi e castelli da visitare. Ma avremo anche negli occhi la bellezza di un paesaggio straordinario, che l’uomo ha modellato per millenni, e che abbiamo visto metro a metro, dolcemente, con le nostre biciclette. Ricorderemo i tanti casali ed aziende che producono un vino pregiato venduto in tutto il mondo. Abbiamo sorriso l’ultima sera a Montalcino, quando visitando la bella città ed una superba enoteca eravamo in grado – leggendo le etichette delle aziende – di ricordare perfettamente dove l’avevamo incontrata nella nostra pedalata cicloturistica sull’Eroica!
Poi cena luculliana di fritti, funghi e vino a volontà: domani non ci si alza presto e non si pedala. Rientriamo a casa con la convinzione che il cicloturismo in Italia stia davvero decollando, e che c’è voglia di bicicletta e mobilità dolce di tanti viaggiatori e turisti nel nostro belpaese.

Settembre 2015

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